Scoraggiare l’uso del preservativo potrebbe cancellare i successi raggiunti nella lotta all’aids in Uganda, dove negli anni novanta la diffusione dell’hiv è scesa dal 17 al 6 per cento delle persone a rischio. Ma oggi si registra un aumento al 6,4 per cento, con picchi più alti nella popolazione di età media. Per i giovani ugandesi tra i 19 e i 25 anni, il preservativo è un metodo contraccettivo e non di protezione dalle infezioni. The Lancet ricorda due “incidenti” nelle politiche del governo che potrebbero aver inciso sul peggioramento della situazione: da un lato, le campagne di prevenzione dell’aids d’impronta cristiana – sostenute dal presidente Yoweri Museveni – che propongono l’astinenza sessuale e la fedeltà, scoraggiando l’uso del preservativo “perché favorisce la promiscuità e non protegge completamente dalle infezioni”. Dall’altro, gli ostacoli alla distribuzione di preservativi Engabu, la marca più diffusa ed economica in Uganda, con il pretesto della mancanza di test di controllo su qualità e sicurezza. […]
Fonte: Internazionale