Solidarietà alla direttrice didattica dell’Istituto comprensivo di Cavallino, Concetta Caggese, ma anche polemiche all’indomani della presentazione in Procura, da parte del coordinatore provinciale leccese dell’Unione atei agnostici razionalisti, Giacomo Grippa, dell’esposto in cui verrebbe ipotizzato il reato di interruzione di pubblico servizio per aver permesso l’insegnamento dell’antico Inno alla Madonna del Monte nelle ore di lezione ai bambini delle scuole elementari. Intanto ieri sera si è riunito il collegio degli insegnanti dell’istituto, con all’ordine del giorno proprio la delicata vicenda. […] Sulla vicenda interviene anche Piervincenzo Palermo, consigliere di maggioranza del Comune di Cavallino: «L’Inno è una tradizione secolare, insita nella memoria culturale del paese. Così come la lingua grika e la pizzica, è una forma di identità di un luogo e pertanto meritevole di salvaguardia. È poi singolare che uno sparuto gruppo di cento persone su oltre quattro milioni di abitanti di Puglia cerchi di imporre il proprio pensiero ad un’intera comunità, entrando nel merito di chi ogni giorno lavora seriamente». Intanto Grippa se la prende con il sindaco Gaetano Gorgoni, cha a suo dire ha bollato l’iniziativa per «insensatezza e massima stupidità», opera di «imbecilli». «Quando sono infondate le offese si ritorcono ridicolmente su di le proferisce», ha comunque dichiarato Grippa. Il quale fa anche sapere, che a livello di coordinamento provinciale, l’Uaar si riunirà per adottare eventuali ricorsi alle frasi di Gorgoni. E nel frattempo spunta una vicenda simile: una mamma di Santa Maria di Leuca sostiene che il figlio, che non si avvale dell’insegnamento religioso, durante l’anno scolastico sarebbe stato costretto a manifestazioni di culto, tra cui la preghiera in classe e le lettere al vescovo della diocesi.
Il testo integrale dell’articolo di Giuseppe Pascali è stato pubblicato sul sito della Gazzetta del Mezzogiorno