Mentre in Italia l’intervento del Papa riaccende lo scontro sui Pacs, la Spagna di Zapatero si appresta a riconoscere i diritti di uno dei gruppi sociali minoritari più discriminati, i transessuali. Grazie alla «Legge di Identità», potranno cambiare sesso all’anagrafe senza dover prima passare per la camera operatoria, adeguando il nome alla loro «identità autenticamente sentita». L’iniziativa di legge sarà realtà entro fine giugno. Lo ha assicurato il ministro della giustizia Fernando Lopez Aguilar al Congresso che, ieri in seduta plenaria, ha dato pure il via libera definitivo alla nuova legge sulla riproduzione assistita, che consente la selezione genetica degli embrioni a fini terapeutici. Finora i transessuali che volevano cambiare nome e sesso al registro civile in Spagna dovevano esibire una sentenza del tribunale e sottoporsi a un intervento di «ri-assegnazione del sesso» lungo, complicato e pericoloso. Altri paesi esigono invece almeno la sterilizzazione genitale. Ma ora, in terra iberica sarà sufficiente fornire «una prova di vita», vale a dire una «diagnosi facoltativa – come ha spiegato Lopez Aguilar – che attesti “un determinato periodo di trattamento medico” e che l’interessato sia in accordo con il proprio sesso reale». […]
Fonte: il Mattino