Un esercente di Ribera, piccolo paese siciliano in provincia di Agrigento, sfida la Chiesa e, nonostante la richiesta di boicottaggio, programmerà dal 19 maggio ‘Il codice da Vinci’. L’uomo si chiama Massimo Lupo. Il caso è stato scoperto dall’emittente Play Radio che, nel corso della trasmissione Play Watch condotta da Fabio Canino e Elena Pandolfi, ha ospitato Lupo, proprietario del cinema locale. “A Ribera – ha spiegato Canino – hanno fatto un volantino per boicottare il film”. Nel volantino, letto da Canino, si parla dell’opera di Dan Brown e del film come di una “accozzaglia di offese, errori teologici” e si invitano i cristiani a “non stare con le braccia incrociate perché tollerare queste cose è un peccato mortale”. Insomma un invito al boicottaggio in piena regola con invito diretto, rivolto ai fratelli Lupo, proprietari dell’omonimo cinema di Ribera, a non proiettare il film. “Mia madre si è sentita male appena ha letto il volantino – ha spiegato Massimo Lupo -. Nella chiesa di Ribera ci sono preti con un’età media altissima. Comunque proietteremo il film il 19 maggio in contemporanea mondiale, non ci intimiderà nessuno. La città si sta dividendo, moltissime persone di Ribera sono dalla nostra parte. Noi siamo una famiglia molto cattolica e facciamo il nostro lavoro. La Chiesa di Ribera farebbe bene ad uscire di più dalle sacrestie e incontrare i giovani”.
Fonte: blog Falstaff