Una donna in Gran Bretagna è in attesa del primo bambino programmato per nascere, grazie a una diagnosi genetica pre-impianto, senza il gene che nella madre ha provocato un retinoblastoma, una forma ereditaria di tumore all’occhio. È la prima volta che questa tecnica viene eseguita in Gran Bretagna per concepire un bambino «su misura», privo, in questo caso, di un gene che causa un tumore. La futura mamma si è affidata alla fecondazione in vitro e ai test genetici pre-impianto sugli embrioni prodotti, che Oltremanica la legge non vieta. I medici dell’University College Hospital di Londra hanno prelevato dagli embrioni alcune cellule e le hanno sottoposte a una serie di analisi per identificare i geni spia del tumore. In questo modo, solo gli embrioni che non avevano ereditato la malattia sono stati impiantati nell’utero della donna, che adesso è incinta. Il piccolo non si ammalerá di retinoblastoma e non lo trasmetterá nemmeno ai suoi figli. La coppia – che preferisce mantenere l’anonimato – è la prima ad avvantaggiarsi delle norme più flessibili sulla diagnosi pre-impianto recentemente approvate dall’autorità britannica per la fecondazione e l’embriologia (Hfea). Quando la tecnica diagnostica fu sviluppata nel 1989, era possibile usarla solo per eliminare gli embrioni con geni come quelli che determinano l’insorgere della fibrosi cistica – che portano alla nascita di un bambino malato nel 100% dei casi. […] Un altro passo verso una maggiore flessibilità è stato compiuto mercoledì scorso, quando l’Hfea ha consentito lo screening anche sui geni responsabili con un 80% di probabilità della presenza nel corso della vita di alcune malattie: fra queste, il tumore al seno e all’intestino.
Fonte: Corriere Salute