[…] Clio Napolitano, moglie del neo-presidente della Repubblica, si racconta nel libro di Paola Severini ‘le mogli della Repubblica’ (Baldini Castaidi Dalai), presentato proprio ieri al Museo di Storia Contemporanea di Milano. Dalla lunga intervista emerge il ritratto di una donna forte, che ha fatto della politica il fulcro della sua vita. La signora Napolitano si chiama Clio perché, anche se nata a Chiaravalle, nelle Marche, fu concepita sull’isola di Ponza quando suo padre, comunista, e sua madre, socialista, erano al confino insieme a un amico greco che aveva una bambina con questo nome. Clio, inoltre, «non era un nome di santo» e i genitori volevano rimarcare la loro laicità. I nonni , però, la fecero battezzare di nascosto come Maria, nome con cui nessuno l’ha mai chiamata. Quando nacque il suo primo figlio, Giovanni, lei per dare una gioia alla suocera lo avrebbe anche fatto battezzare: «Ma mio marito mi disse che non voleva. Era una scelta di principio». […]
Fonte: Il Secolo XIX del 12 maggio 2006