Dal discorso di insediamento di Giorgio Napolitano

[…] I diritti inviolabili dell’uomo e il principio di uguaglianza, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione”, si integrano e completano nella Carta europea, aperta ai nuovi diritti civili e sociali. Essi non possono non riconoscersi a uomini e donne che entrano a far parte, da immigrati, della nostra comunita’ nazionale contribuendo alla sua prosperita’. Il valore della centralita’ della persona umana viene a misurarsi con le nuove frontiere della bioetica. […] “Essenziale appare tuttora il laico disegno dei rapporti tra Stato e Chiesa, concepiti come, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. La liberta’ e il pluralismo delle confessioni religiose sono state via via sancite, e ancora dovranno esserlo, attraverso intese promosse dallo Stato. Presentano poi una pregnanza ed urgenza senza precedenti, tanto lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, quanto la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione. […] Come rappresentante dell’unita’ nazionale, raccolgo il riferimento ben presente nel messaggio augurale indirizzatomi dal Pontefice Benedetto XVI – al quale rivolgo il mio deferente ringraziamento e saluto : raccolgo il riferimento ai valori umani e cristiani che sono patrimonio del popolo italiano, ben sapendo quale sia stato il profondo rapporto storico tra la cristianita’ e il farsi dell’Europa. E ne traggo la convinzione che debba laicamente riconoscersi la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso, e svilupparsi concretamente la collaborazione, in Italia, tra Stato e Chiesa cattolica in molteplici campi in nome del bene comune”. […]
Il testo integrale del discorso di insediamento di Giorgio Napolitano è stato pubblicato sul sito “Articolo 21”

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