Il 6 aprile 2006 l’Ufficio stampa dell’Opus Dei di Tokio sollecitava la Sony a inserire un avviso all’inizio del film “Il Codice da Vinci”, una didascalia, che chiarisse che si tratta di un’opera di fantasia e che qualunque somiglianza con la realtà doveva ritenersi una semplice coincidenza. Questo gesto – affermava la lettera – “sarebbe una manifestazione di rispetto verso la figura di Gesù, la storia della Chiesa e le convinzioni religiose degli spettatori”. Nessuna di queste richieste ha avuto seguito, “il vangelo secondo la Sony”. […]
Sul sito Fides è stata pubblicata un’intervista al Giuseppe Corigliano dell’Opus Dei
Il vero “vangelo secondo la Sony” non è certo il “Codice da Vinci”, ma “In diretta dal Golgota” di Gore Vidal (Longanesi 1992), in cui il buon san Timoteo veniva incaricato dalla Sony di commentare, grazie a una macchina del tempo, la crocefissione di Gesù…