“La Bindi? Una lesbica, e non può guidare il ministero della Famiglia”. Le parole di Maurizio Saia, senatore di An, fanno insorgere il centrosinistra. Che replica: “Fini lo sconfessi subito”. Ma il senatore non retrocede e più tardi sottolinea che “lesbica non è un offesa, ma indica una scelta libera e legittima nell’ambito dell’esplicazione della propria sessualità”. Parole che fanno dire a Fini: “È un imbecille”. “Non credo – aveva detto Saia in una intervista a Canale Italia – che sia un segreto, non ho nulla contro le lesbiche, ma va chiarito che Rosy Bindi è lesbica. Per ciò non mi è sembrato, sul piano politico da parte di Rosy Bindi, corretto assumersi non il ruolo dell’economia o dell’istruzione, dove pure già avrei avuto delle difficoltà ad accettarla, ma il dicastero della Famiglia ad una persona che di famiglia non sa niente”. Ironica ma secca la risposta del ministro non nuova ai colpi bassi di esponenti di Alleanza nazionale: “Mi dispiace per il senatore Saia ma anche se, per scelta personale, ho rinunciato a sposarmi mi piacciono gli uomini educati, rispettosi delle donne, intelligenti e possibilmente belli. Tutte qualità che il senatore di An non possiede”. […]
Fonte: Repubblica.it