Il Manifesto di Ventotene e la laicità

Domenica 21 maggio il neo-Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fece la sua prima uscita pubblica a Ventotene, accompagnato dai ministri Amato, Bonino e Padoa Schioppa. L’occasione era il ventennale della scomparsa di Altiero Spinelli, che proprio qui, nel 1941 lanciò da qui il suo Manifesto per una Europa unita, federalista, che fosse strumento di pace e antidoto a nuove guerre fratricide in Europa. Abbiamo già dato notizia delle dichiarazioni rilasciate in quell’occasione, ma corre l’obbligo di ricordare a tutti il testo di quel Manifesto, che molti non conoscono. E non conoscono quindi nemmeno il paragrafo sulla laicità, che qui riportiamo per intero:
La Chiesa cattolica continua inflessibilmente a considerarsi unica società perfetta, a cui lo stato dovrebbe sottomettersi, fornendole le armi temporali per imporre il rispetto della sua ortodossia. Si presenta come naturale alleata di tutti i regimi reazionari, dei quali cerca di approfittare per ottenere esenzioni e privilegi, per ricostruire il suo patrimonio, per stendere di nuovo i suoi tentacoli sulla scuola e sull’ordinamento della famiglia. Il concordato con cui in Italia il Vaticano ha concluso l’alleanza col fascismo andrà senz’altro abolito, per affermare il carattere puramente laico dello stato, e per fissare in modo inequivocabile la supremazia dello stato sulla vita civile. Tutte le credenze religiose dovranno essere ugualmente rispettate, ma lo stato non dovrà più avere un bilancio dei culti, e dovrà riprendere la sua opera educatrice per lo sviluppo dello spirito critico.
Il testo integrale del Manifesto di Ventotene è stato pubblicato sul sito di Italia Libri

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