Il 22 maggio si è tenuto l’incontro pubblico con i capolista del centro sinistra per l’elezione del consiglio comunale e il sindaco di Varese Antonio Conte, al teatro Apollonio. L’incontro è stato organizzato dall’associazione culturale Unaltralombardia con la quale abbiamo già collaborato positivamente. Dopo aver illustrato le singole posizioni in risposta ai due intervistatori Cordi e Tafi di Unaltralombardia, i soci UAAR presenti, con le loro magliette gialle, hanno formulato, con una breve domanda di Edoardo Bianchi, le loro esigenze di massima in relazione ad una vita “sana e libera da implicazioni dogmatiche” e di espressione del pensiero laico e non credente. Le risposte sono state le più varie. Da quella di condivisione di alcune delle nostre esigenze, di Michela Barzi capolista di Rifondazione comunista, alla tradizionale risposta del repubblicano della lista civica “libera chiesa in libero stato”; alla NON risposta del rappresentante della Margherita; a quella dei verdi che, nonostante si consideri un laico non vedeva quali problemi un laico dovesse avere; a quella dei comunisti italiani che ha tentato una risposta, inizialmente basata sulla libertà di ciascuno di poter esprimere quello che crede, autoaffossandosi poi nel grottesco; a quella della lista Di Pietro, cattolico praticante, che riaffermava il principio del rispetto degli altri, in particolare delle altre chiese; per finire con il candidato sindaco, anch’egli cattolico praticante dichiarato, che ha rivendicato di aver avuto un comportamento laico, a suo tempo, quando concesse l’autorizzazione all’apertura della moschea a Varese, in tempi non sospetti, pure nella sua qualità di segretario comunale della città. Fatta eccezione per Michela Barzi di Rifondazione comunista, la delusione è stata pressoché totale poiché in pratica ci è stato detto, da quasi tutti i rappresentanti delle forze politiche interpellate, che sulla laicità non esiste alcun problema. La nota positiva è stata sicuramente la presentazione ufficiale al pubblico presente, del nostro piccolo circolo e l’avvenuto contatto con un esponente della RosanelPugno, che non era al tavolo con gli altri rappresentanti, ma che non ha declinato l’invito ad un incontro per uno scambio di idee su alcuni principi.
Varese, città assolutamente piccolo-borghese e di grandi capitalisti, che camuffa le proprie idee affaristiche dietro la facciata del “perbenismo” e della religiosità cattolica, ma assolutamente incapace di vedere oltre questo velo. È lo stesso atteggiamento culturale tenuto da sempre dalle gerarchie e dalle schiere di credenti-devoti della chiesa cattolica nei confronti dei diversi, siano essi atei, agnostici, omosessuali, transgender, comunisti, credenti in altre fedi, ecc.
Gianluca Albertini per il Circolo UAAR di Varese