“Ora di religione sì, ma non obbligatoria per tutti”. È quanto ha ribadito oggi il portavoce dei vescovi spagnoli José Antonio Martínez Camino dopo l’incontro della Commissione mista Chiesa-Stato sull’ educazione, avvenuto questa mattina a Madrid per parlare della Loe (Legge organica sull’educazione) e degli aspetti riguardanti l’ora di religione e i docenti di questa materia. Il portavoce e segretario della Conferenza episcopale spagnola (Cee) ha chiarito che “i vescovi non sollecitano una materia obbligatoria, ma esigono invece che i centri scolastici siano obbligati – come dagli accordi Chiesta-Stato – ad offrirla garantendo così la libertà religiosa”. Lo scopo delle negoziazioni con lo Stato, ha spiegato, è che “i genitori che vogliono e sollecitano l’ora di religione possano farlo”. Secondo mons. Martínez Camino “l’ora di religione deve essere impartita in condizioni equiparabili alle altre materie”. […]
Fonte: Servizio Informazione Religiosa
«La libertà religiosa è la facoltà spettante all’individuo di credere a quello che più gli piace, o di non credere, se più gli piace, a nulla. Onde ugualmente riconosciuto e protetto deve essere il diritto alla irreligione, all’aconfessionismo, alla miscredenza, alla incredulità»: questa è la classica definizione di ‘libertà religiosa’ di Francesco Ruffini. Cosa c’entri con le richieste dei genitori cattolici non si sa: vogliono forse effettuare atti di culto nelle aule scolastiche? Il problema è quindi cosa intenda la Chiesa per ‘libertà religiosa’: molto probabilmente, la libertà di poter fare quello che le pare.