Il cardinal Tettamanzi: voto agli immigrati.

Voto agli immigrati. Quanto meno nelle elezioni amministrative. E libero accesso agli incarichi pubblici. La presa di posizione dell´arcivescovo Dionigi Tettamanzi, proprio alla vigilia delle elezioni comunali, suona come uno schiaffo per il centrodestra milanese. Anche perché quella proposta è parte del programma elettorale del candidato dell´Unione Bruno Ferrante. l cardinale, ovviamente, non fa alcun riferimento allo scontro politico in corso. Ma intervenendo ad un convegno della Cassa di Commercio usa ugualmente parole chiarissime. […] Quindi, Tettamanzi sottolinea come i tempi per il voto ai cittadini immigrati siano maturi, perché «la partecipazione attiva e responsabile alla vita sociale, che già si sta verificando in non pochi casi», costituisce «la premessa all’esercizio dei diritti di democrazia: dal voto, almeno a livello amministrativo, all’assunzione di incarichi pubblici». La Casa delle Libertà insorge. L´Udc Luca Volonté accusa il cardinale di violare il silenzio elettorale: «Nelle ore che ci dividono dal voto di importanti città bisogna astenersi dal prender parte e dal citare punti del programma dei singoli candidati è appunto un dovere civile e nello stesso tempo un esercizio della virtù della prudenza. Entrambi elementi chiari a Tettamenzi». Il leghista Matteo Salvini, lo stesso che pochi giorni fa aveva accusato i vescovi che «la mattina si alzano e pensano di essere degli imam», ora ammonisce: «Per carità, l’arcivescovo può dichiarare ciò che vuole, ma a volte mi sembra che parli come un capo partito».
Fonte: Unita.it

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