Il papa ad Auschwitz: “Volevano uccidere Dio”

Del viaggio di Benedetto XVI nella patria del suo predecessore, la Polonia, la tappa più commentata e criticata è stata quella ad Auschwitz e Birkenau, i luoghi della Shoah. Criticata per le cose che lì papa Joseph Ratzinger avrebbe taciuto. Stando alle aspettative dei critici, Benedetto XVI avrebbe dovuto chiedere perdono per le colpe della nazione tedesca – alla quale appartiene – e denunciare l’antisemitismo di ieri e di oggi, in particolare quello di tanti cristiani. Ma così non è stato. Benedetto XVI ha taciuto l’una e l’altra cosa. E neppure ha ripetuto della Shoah le interpretazioni usuali. […] Annientando quel popolo – ha affermato Benedetto XVI – gli autori dello sterminio “intendevano uccidere Dio”. Il Dio di Abramo e di Gesù Cristo. Il Dio degli ebrei e dei cristiani ma anche di tutta l’umanità alla quale “parlando sul Sinai egli stabilì i criteri orientativi che restano validi in eterno”. Cancellando Israele, gli autori dello sterminio “volevano strappare anche la radice su cui si basa la fede cristiana, sostituendola definitivamente con la fede fatta da sé, la fede nel dominio dell’uomo, del forte”. […] Ma nel discorso pronunciato da Benedetto XVI ad Auschwitz e Birkenau vi sono stati anche altri passaggi innovativi, rispetto ai canoni politicamente corretti. La solidarietà di ebrei e cristiani, ad esempio, non è stata evocata da papa Ratzinger come richiesta di perdono dei secondi ai primi, ma come comune sorte di vittime, come comune volontà di resistenza al male, come prossimità nella preghiera. Facendo ciò, il papa non ha avuto paura di toccare questioni controverse. Ha ricordato tra le “luci in una notte buia” l’ebrea e cristiana Edith Stein, anch’essa uccisa nella Shoah ma invisa a molti ebrei perchè convertita e beatificata. Ha apprezzato il convento delle carmelitane sorto presso Auschwitz, criticato da molti ebrei come appropriazione indebita della memoria del luogo. Ecco qui di seguito il discorso nella sua interezza. Segue, più sotto, un’antologia di brani salienti tratti da altri discorsi e omelie di Benedetto XVI nel suo viaggio in Polonia del 25-28 maggio. […]
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