Gentile Sansonetti, leggo su La Repubblica del 31 maggio: “Lo sterminio del popolo ebraico per mano dei nazisti predetto ai tre pastorelli nelle profezie del 1917…Lo ha scritto nel 1955, in un “diario” inedito e che sarà pubblicato il 10 giugno prossimo, suor Lucia de Jesus dos Santos, l’ultima testimone delle apparizioni mariane portoghesi, morta a 97 anni il 13 febbraio dello scorso anno”. Una nuova mistificazione, da aggiungere alle precedenti. Una delle stranezze della Signora di Fátima, è proprio il fatto che essa si fosse preoccupata delle vittime del comunismo e non di quelle del nazismo. Non esiste infatti una sola parola nelle profezie che possa far pensare al nazismo. Ed unica e sola preoccupazione di Lucia segregata in un monastero, fu il pericolo del comunismo. Ciò è provato da tutte le sue lettere e da tutti i suoi discorsi. Adesso, guarda un po’, salta fuori la Shoah. Tra l’altro, la “veggente” Lucia, non colse mai nel segno; come sbagliò, quando era bambina, circa la fine della prima guerra mondiale («La Madonna ha detto che la guerra finisce oggi» dichiarò il 13 ottobre del 1917!), così fallì riguardo all’inizio della seconda: “Se non cessano di offendere il Signore – aveva detto – nel regno di Pio XI ne incomincerà un’altra peggiore”. Secondo gli storici il grande conflitto incominciò il 1° settembre del 1939, quando al soglio pontificio c’era già Pio XII. Il “grande segno che vi dà Iddio”, poi, giunse con troppo anticipo: la straordinaria aurora boreale, infatti, illuminò il cielo la notte tra il 25 e il 26 gennaio del 1938! E neppure sul papa che «avrà molto da soffrire» c’indovinò. Nella lettera del 2 dicembre 1940, suor Lucia faceva capire chiaramente che la profezia si riferisse a Pio XII: «Varie persecuzioni e sofferenze riservate a Vostra Santità», gli aveva scritto, ma il rigoroso e aristocratico autocrate Pio XII non subì persecuzioni, né ebbe molte angustie. Papa Wojtyla, che subì un attentato ma non persecuzioni, era troppo lontano dall’immaginazione della veggente di Fátima! Suor Lucia sbagliò anche riguardo alla fine della seconda guerra mondiale, affermando, nella lettera del 4 maggio 1943, che il Signore avrebbe fatto terminare il conflitto di lì a poco.
L’articolo è apparso su Liberazione di oggi.