Venerdì The Lancet ha pubblicato il primo studio medico su larga scala sugli effetti delle mutilazioni femminili, chiamate anche circoncisione femminile. L’esito dello studio è drammatico (Female genital mutilation harmful for mothers and babies; l’articolo purtroppo non è accessibile ma l’International Herald Tribune ne offre qualche stralcio in Study tracks genital cutting’s deadly legacy, june 2, 2006). Questi interventi hanno conseguenze dannose sia per la donna che per il bambino, e il rischio di mortalità si aggira sul 50%. Il parto è accompagnato da numerose complicazioni mediche. […] Lo studio è stato condotto con l’aiuto di oltre 28.000 donne di sei Paesi africani tra il 2001 e il 2003. In tutto il mondo ci sono oltre cento milioni di donne che hanno subito una mutilazione genitale, spesso senza anestesia o sterilizzazione degli strumenti. Dolore, sanguinamento e infezioni sono le conseguenze immediate. Si sospetta anche che la mutilazione possa avere un peso nelle infezioni urinarie. […]
Il testo integrale dell’articolo di Chiara Lalli, con link alle fonti, è stato pubblicato sul blog Bioetica