Kurt Gödel aveva dimostrato che Dio esiste, ma non volle dirlo a nessuno. Evidentemente insoddisfatto dall’illuminazione del cardinale Newman, secondo il quale « ci sono solo due esseri autoevidenti: l’io e Dio » , il più grande logico del ‘ 900, di cui è stato da poco celebrato il centenario della nascita ( 28 aprile 1906), si è arrovellato per 30 anni su un procedimento logico che volle concludere così sul suo taccuino: « Dio esiste necessariamente, come volevasi dimostrare » . Ma il genio di Brno non rese mai pubblica la sua dimostrazione, che fu stampata per la prima volta in America nel 1987, nove anni dopo la sua morte. Bollati Boringhieri pubblica ora ” La prova matematica dell’esistenza di Dio”, libro che raccoglie una sintesi degli appunti del matematico corredata da un’ampia e imprescindibile ( per il lettore non ” iniziato”) introduzione a cura di Giorgio Lolli e Piergiorgio Odifreddi. L’autore dei celebri ” principi di indeterminatezza” ha dato probabilmente i massimi contributi logici a quell’area di confine che separa – o piuttosto unisce? – la matematica e le grandi questioni metafisiche, scrivendo teoremi che se non possono certo essere presi per trattati di teologia, restano però affascinanti nella loro enigmatica provocatorietà. […]
Fonte: Libero.it
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