Giuliano Amato coordinerà una commissione interministeriale dedicata ai temi della bioetica. Ed è probabilmente questa la decisione più eclatante presa nel corso del conclave di governo a San Martino in Campo. Su proposta dello stesso leader del centrosinistra Romano Prodi, il ministro degli interni coordinerà il lavoro in seno al governo di tutti i ministri «interessati» ai temi eticamente sensibili …] Mossa a sorpresa, quella del professore. E con una duplice lettura possibile. Da un lato, infatti, Prodi ha di fatto tolto dalle mani e dai pruriti dei partiti uno degli argomenti di maggiore scontro: il professore, insomma, ha di fatto «commissariato» l’Ulivo prima ancora che i temi della a bioetica. Dall’altro la costituzione di un organismo governativo sui temi eticamente sensibili ingenera preoccupazioni contrapposte: di chi teme la clericalizzazione come di chi teme la laicizzazione dell’azione del governo. Si tratta di due letture che in qualche modo si sovrappongono e si incrociano. Amato è ministro degli interni, il che già lo sconsiglia per ruolo come guida di un comitato di natura etica. Ma Amato è anche l’esponente ulivista che si è speso (insieme alla Ds Livia Turco) nel tentativo di aggirare il referendum sulla procrezazione asistita tramite un accordo bipartisa dell’ultimo secondo, è il socialista laico che rivendica fin troppo una privata scelta confessionale e antiabortista, è quello che è andato a votare al referendum ma anche per dire no. Ma Amato è anche stato l’unico rappresentante italiano – come ricordano polemicamente dal centrodestra – che in Europa si espresse contro l’introduzione delle radici cristiane nella bozza di Costituzione. […] Ma Amato è double face come Prodi: confessionale-laico e viceversa. Perfetto, quindi, agli occhi del professore per mettere subito un freno alla conflittualità interna all’Ulivo prima che dentro lo schieramento di governo. Perfetto, cioè, per «commissariare» la contesa che stava già sviluppandosi tra Piero Fassino e Francesco Rutelli per l’egemonia culturale sul partito democratico: un duello giocato tutto sul filo dei temi eticamente sensibili. […] Attraverso questa scelta il professore riporta infatti intorno al tavolo del consiglio dei ministri gli argomenti relativi alla biotetica: sottraendoli perciò alla diatriba emergente tra Fassino e Rutelli – ambedue depotenziati di fatto -, ma riconducendoli anche dentro la sfiera più larga dell’Unione anziché dell’Ulivo. […] Per partecipare la lavoro della commissione le iscrizioni sono già aperte. Di sicuro ci saranno Fabio Mussi (università e ricerca), Livia Turco (sanità) e Clemente Mastella (giustizia) in ragione dela competenza ministeriale. Ma è probabile che nella composizione peseranno anche gli equilibri politici nonché le ambizioni di celebrità. Il professore ha comunque lasciato porte aprte a tutti, benché restringendo la composizione solo ai ministri. Meno chiaro l’oggetto del lavoro della commissione […]
Fonte: IlManifesto.it