Percorrere corridoi, aprire stanze chiuse, studiare l’incidenza della luce. Funzionari della Presidenza cercano fra i vani di Montecitorio – centinaia – un luogo adatto «per il culto e la meditazione», un luogo che accolga onorevoli e dipendenti ebrei, musulmani, protestanti, ortodossi… Cattolici no, non c’è bisogno, poiché la Camera dei deputati ha una sua chiesa dell’VIII secolo, affreschi del Duecento e campanile romanico, San Gregorio Nazianzeno: si entra, quasi con un percorso iniziatico, da vicolo Valdina, a pochi passi da piazza del Parlamento. Il cappellano, illustre, è monsignor Rino Fisichella, uno degli otto vescovi ausiliari di Roma e rettore della Pontificia Università Lateranense. È il nuovo presidente, Fausto Bertinotti, ad aver dato disposizioni per la ricerca del «luogo di culto e di meditazione», primi segni d’amministrazione, forse destinati a restare, così come martedì scorso fu trovato un locale dove l’onorevole Poretti possa allattare Alice, due mesi di vita. Bertinotti – ha testimoniato anche la moglie Lella – compie letture notturne di San Paolo. Riceve don Tonio Dall’Olio, don Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti, tiene contatti con francescani e comunità di base, rende omaggio a don Milani, ma non si tratta solo dell’avvicinamento di un marxista al cattolicesimo, sia pure d’indirizzo sociale. Dice di essere stato ateo, di essere oggi «uno alla ricerca», di partecipare con coinvolgimento emotivo a parecchie cerimonie religiose. […]
il testo integrale dell’articolo di Andrea Garibaldi è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera
Nonostante Bertinotti li trascuri, i deputati atei hanno comunque uno spazio adeguato alle loro esigenze. La Biblioteca della Camera, infatti, è rinomata per il proprio patrimonio librario.