Partendo dall’ultimo libro di Massimo Teodori, “Laici, l’imbroglio italiano”, a Radioanch’io si è discusso ieri, con l’autore e con il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, del comportamento della politica – in particolare di fronte alle questioni etiche, sociali e di costume – ma anche di come è cambiato il rapporto fra laici e cattolici, fra Stato e Chiesa.
È possibile ascoltare l’intera trasmissione sul sito della RAI
Mentre Massimo Teodori ha riproposto, tranquillamente e senza forzature, le proprie tesi a sostegno della necessità di una separazione tra Stato e Chiesa, il sosia di Ahmadinejad si è prodotto in un vero e proprio show. Dove aver detto che gli atei (cosiddetti ‘devoti’) che danno ragione alla Chiesa sono quelli che “fanno funzionare il loro cervello”, Formigoni si è prodotto nell’ardita tesi storica che la laicità l’ha inventata il Cristianesimo (citando sant’Agostino), ha sostenuto che la Chiesa non impone i suoi dogmi allo Stato (tant’è che l’Immacolata Concezione non è legge [sic]), che la Chiesa fa solo proprie delle verità naturali che è logico che si traducano in legge, che secondo i laici “il popolo è bue”, che la fecondazione eterologa è pericolosa per la donna, che il giornalista spagnolo che è intervenuto ricordando quanto siano minoritarie le posizioni della Chiesa nel suo paese si fida di sondaggi messi in giro ad arte dai laicisti, concludendo dando del dogmatico a Teodori. Perla finale la telefonata di Gianni Gennari, fortunatamente interrotta, presentatosi a sostenere le sue tesi contrarie a Teodori nella veste di vaticanista di Raiuno: tesi ribadite oggi sul quotidiano dei vescovi “Avvenire” nella veste di Rosso Malpelo, a plateale conferma dell’onnivora presenza cattolica nei mezzi di informazione.
L’intervento del vaticanista di Raiuno Gianni Gennari, alias Rosso Malpelo, è stato pubblicato all’interno della sua rubrica giornaliera sul quotidiano dei vescovi Avvenire