«Tv volgare»: la stretta del Congresso Usa

L’amministrazione ultra-conservatrice di George W. Bush ha deciso un giro di vite senza precedenti per punire i cosiddetti «programmi tv indecenti» come il famigerato capezzolo-gate di Janet Jackson al Superbowl del 2004. Il Congresso americano ha annunciato che aumenterà «di ben dieci volte» le pene, per le emittenti che trasmetteranno programmi contenenti «parolacce» o scene considerate «volgari», soprattutto se «di contenuto sessuale». Con 379 voti a favore e solo 35 contrari, la Camera dei Rappresentanti ha approvato una nuova legge, che lo scorso maggio aveva già ottenuto l’approvazione unanime dal Senato ed entrerà definitivamente in vigore dopo la firma ufficiale del presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Peraltro uno dei suoi più entusiastici sostenitori. «Perché – ha detto Bush – è responsabilità del governo rafforzare la famiglia americana». La normativa aumenterà le pene pecuniarie fino a un massimo di 325.000 dollari per ogni violazione: dieci volte in più rispetto alle cifre attuali che non superano i 32mia dollari ad «incidente». La notizia è stata accolta da un scoscio di applausi dai gruppi conservatori che hanno spedito Bush alla Casa Bianca e alla vigilia delle elezioni di mid-term tornano a far sentire prepotentemente il loro peso politico. […] Un’avvisaglia della scure che stava per abbattersi sul piccolo schermo era già venuta lo scorso marzo. Quando la Federal Communications Commission, l’ente regolatore delle comunicazioni negli Stati Uniti, aveva emesso la multa più salata nella storia degli Stati Uniti. 3,6 milioni di dollari, nei confronti della CBS, rea di aver trasmesso un episodio della serie «Without a Trace» che conteneva una fugace scena di sesso di gruppo tra adolescenti nella fascia oraria proibita, dalle 6 del mattino alle 10 di sera. Ma la nuova legge ha già scatenato un putiferio di polemiche, soprattutto tra i democratici e gli avvocati dei diritti civili. «È la fine della libertà di espressione e della democrazia televisiva», punta il dito Gary Ackerman, deputato democratico dello stato di New York. «Il primo emendamento della Costituzione Americana è stato calpestato da scaltri politici che hanno in mente solo la propria sopravvivenza alle prossime elezioni». Dalla sua, la nuova crociata ha però la maggior parte del Paese. In un nuovo sondaggio realizzato da Gallup, il 71% degli americani ritiene la pena di morte «moralmente accettabile», mentre l’adulterio è bocciato dal 93% degli interpellati. E persino il sesso tra persone non sposate viene considerato «immorale» dal 37% degli americani.
Fonte: Corriere.it

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