Da una parte, il forte calo delle vocazioni con la conseguente diminuzione del numero di sacerdoti impegnati nella “trincea” delle parrocchie; dall’altra, l’esigenza di soddisfare la crescente richiesta di sostegno umano e spirituale che sale dalla società. Da questo quadro nasce l’iniziativa dell’Arcidiocesi di Trento che ha proposto contratti a termine destinati a “pastori d’anime laici” per progetti di tre mesi nelle parrocchie di Trento. Di fatto, l’assunzione di personale laico per far fronte alla penuria di sacerdoti. Nell’arcidiocesi, guidata da monsignor Luigi Bressan, i sacerdoti scarseggiano e la loro età media è di 69 anni, la più alta d’Italia. Ci sono sacerdoti – dicono i vertici della Curia – che la domenica devono spostarsi per 75 chilometri per celebrare la messa in tre comunità diverse. Si sta così pensando di correre ai ripari puntando sui laici che dovranno occuparsi soprattutto di oratori, catechesi e Caritas. Il tutto attraverso l’arcinoto meccanismo dei contratti a tempo che prevede contributi pagati dalla Curia e stipendio versato dalle comunità con autotassazione. […]
Fonte: Repubblica.it