“L’accordo raggiunto nella prima riunione della commissione bioetica è stato possibile grazie a un escamotage, quello di spiegare la scelta di Mussi come una decisione non etica ma quasi tecnica: se l’Italia ha ritirato la firma è per non partecipare alle minoranze di blocco, cosa che esporrebbe il nostro Paese a ritorsioni e veti sui temi più disparati, dai trasporti all’energia”.
Bella furbata, complimenti. Sgusciare come lumache o vampiri al sorgere del sole è una qualità tutta indigena; e l’esserne fieri è ancora più patriottico.
“Fioroni ha portato al tavolo le preoccupazioni della Chiesa e la linea ufficiale della Margherita, decisa con Francesco Rutelli, e alla fine ha avuto da Amato la rassicurazione che «il governo non sarà mai impegnato su questi temi in chiave legislativa»”.
Le preoccupazione della chiesa al tavolo politico? Chiedo scusa, avevo dimenticato che sono stati eletti anche i loro rappresentanti nelle ultime legislature, con tanto di bollino divino. Quindi, legittimo che entrino a pieno titolo nella discussione politica di uno Stato (ex) laico e (ex) liberale. E poi la ciliegina sulla torta:
“Tensione alta sulla pillola abortiva RU486. Fioroni ha incalzato Livia Turco («non c’è alcuna urgenza di sperimentarla»)”.
Come non citare la RU486, la Kill Pill, la pillola della morte abortiva (sia nel senso che provoca un omicidio – l’embrione – sia nel senso che provoca la morte della donna)? Bene, grazie, per oggi può bastare.
Il testo integrale del commento di Chiara Lalli alle decisioni della Commissione Amato è stato pubblicato sul blog Bioetica