Gay pride, a Torino orgoglio e polemiche

Il movimento per i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali ritorna domani, con il Torino Pride 2006, nella città dove 35 anni fa nasceva il Fuori! Dal 1971, via via, altre tappe importanti: Brigate Saffo (era il ‘76), primo gruppo lesbico politico italiano, Davide e Gionata (‘81), prima associazione di gay credenti. Torino è anche la prima città in Italia a dotarsi, nel 1983, di un centro di sanità pubblica per il percorso di cambio di sesso e, più avanti, del primo ufficio comunale contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale. L’Università è stata la prima, tre anni fa, a consentire il «doppio libretto» agli studenti in transizione di genere. Oggi, primo giorno del lungo week-end per l’affermazione della parità dei diritti, il Pride propone il momento più istituzionale, il convegno «Città amiche per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender» dove si confronteranno esperienze nazionali e internazionali. Interverranno la presidente della Regione Mercedes Bresso e il sindaco Sergio Chiamparino, che nei giorni scorsi ha spiegato di «non condividere i contenuti della parata» di domani, l’evento più atteso. Il Comitato Pride l’ha sollecitato ad esserci, a mandare il gonfalone. Al gonfalone ha detto no, al saluto in piazza «ni». Chissà. Il cammino del Pride torinese è stato costellato di «crisi» suscitate dagli ambienti politici cattolici (una per tutte: il vicesindaco Marco Calgaro si è opposto ancora poche settimane fa alla sfilata in centro). Così, ieri, al presidente del Comitato organizzatore Enzo Cucco la notizia della partecipazione alla kermesse di domani del consigliere regionale della Margherita Mauro Laus (unico in Italia nel suo partito), ha scaldato il cuore più di tante adesioni «vip». Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti (che con il ministro Emma Bonino è stato primo firmatario dell’appello «Io ci sarò»), non ci sarà, ma ha ribadito la sua adesione. La stessa adesione ha dato il gruppo al Senato di Rifondazione Comunista, che sarà presente con una delegazione di cui faranno parte tra gli altri Nichi Vendola, Vladimir Luxuria, Titti De Simone, i capigruppo del partito Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena. […] E proprio ieri Strasburgo ha approvato una risoluzione di condanna dell’omofobia. «Il Parlamento europeo ha condannato le autorità russe per aver vietato l’organizzazione, in marzo, del Gay Pride di Mosca e ha votato una risoluzione di censura dell’operato del governo per non aver garantito sicurezza a chi si batte per i diritti dell’uomo», ha detto il capodelegazione dei Ds all’Europarlamento, Nicola Zingaretti. Alla parata, che in totale dovrebbe contare 27 carri sono attese almeno ventimila persone. Al termine, si terrà il recital di Antonella Ruggiero.
Fonte: LaStampa.it

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