«Scuola, niente bonus alle private Tra i progetti i corsi di Corano»

[…] -Benedetto XVI non è ostile ai corsi di Corano. E lei, ministro? R: «Non escludo niente. Il problema è allo studio. Bisognerà esaminare le intese con le singole confessioni religiose. Penso anche che l’Italia debba avere un ruolo strategico nel Mediterraneo, e i nostri studenti potranno contribuire a costruire sicurezza e pace dialogando con i ragazzi dei Paesi del Medio Oriente». […] -Passiamo alla politica, alla questione dei cattolici rispetto al programma dell’Unione e ad altri fronti che si aprono: dalla «stanza del buco» in giù… R: «Sui temi della bioetica va fatto un lavoro comune nell’Ulivo e nell’Unione. Ma va anche rispettata la libertà di coscienza della singola persona». […] -Ma così non si crea confusione nell’azione di governo, con tanti possibili scontri interni tra laici e cattolici? R: «Il pluralismo culturale e il rispetto delle coscienze sono valori caratterizzanti di un governo che si definisce autenticamente democratico». -Per arrivare a un tema concreto: Pacs sì o no? R: «I Pacs non sono nel programma della maggioranza. Le unioni civili, la tutela dei diritti delle persone che convivono sì. Farò un altro esempio. Prendiamo l’eugenetica e l’eutanasia. Sono temi che interpellano direttamente la qualità della vita degna d’essere vissuta e quella degna di nascere. Interrogano la nostra coscienza e con quella dobbiamo confrontarci. La signoria della vita e della morte non sono temi sui quali si possano fondare programmi di governo. È accaduto purtroppo in altri periodi storici e sotto ben altri sistemi». -Monsignor Fisichella ricorda che l’appartenenza ecclesiale è importante quanto quella politica. Lei cosa pensa? R: «La laicità dello Stato non è in discussione come la reciproca autonomia. La Chiesa ha il diritto di richiamare le coscienze, lo Stato ha il dovere di decidere e di assicurare risposte ai bisogni del Paese. Bisogna dunque decidere da laici. Avendo il senso del limite della politica rispetto ad alcuni valori».
L’intervista completa a Giuseppe Fioroni, ministro dell’istruzione, è raggiungibile sul sito del Corriere.

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