Che il Parlamento europeo si sia pronunciato a favore della ricerca sulle staminali tratte dagli embrioni, e l’abbia fatto nella forma più permissiva tra quelle che aveva a disposizione, è certamente una sconfitta. Ora il testo tornerà al Consiglio dei ministri e, se approvato integralmente – se i Paesi contrari alle manipolazioni embrionali, come l’Italia fino al ritiro della firma da parte del ministro Mussi, non si interporranno – diventerà operativo. Una brutta giornata per l’Europa, dunque, di quelle che forse un giorno potrebbero essere ricordate nei libri di storia: quel giorno di giugno del 2006, in cui il Parlamento europeo decise che si poteva fare, del principio dell’uomo, materia da laboratorio. […]
Il testo integrale dell’articolo di Marina Corradi è stato pubblicato su Avvenire
Se si pensa che monsignor Sgreccia solo pochi giorni fa ha definito “una incubatrice” la donna fatta partorire nonostante fosse in stato di morte cerebrale da quasi tre mesi, beh, forse certe uscite sul “laboratorio” Marina Corradi se le potrebbe anche risparmiare…