La sua è una lettera aperta, non un’esternazione. Ma è sufficiente a scatenare un putiferio. Perché Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunità, la sua lettera l’ha scritta agli organizzatori del Gay pride che ci sarà oggi a Torino. Aderisce alla manifestazione, fa sapere il ministro. Ma non solo: «Sto pensando ad una legislazione umana e saggia per le unioni di fatto, omosessuali e non, cosa che sta a cuore a voi e a molti di noi…». Scrive anche molte altre cose Barbara Pollastrini nella sua lettera, ma basta questa frase a suscitare una ridda di polemiche fino a sera. E a farle arrivare uno stop del Presidente del consiglio Romano Prodi. Ci pensa Silvio Sircana, il portavoce di Prodi. Prima, una precisazione: «L’adesione del ministro Pollastrini al Gay pride va considerata un’adesione a titolo personale». Poi una puntualizzazione: «La linea del governo rispetto alle unioni civili rimane quella concordata nella fase di definizione del programma». Già, il programma di governo. In tema di unioni civile sono state scritte sette righe secche e un po’ criptiche che dentro l’Unione ognuno sembra interpretare come preferisce. Ecco che infatti dopo le precisazioni di Sircana il ministro Pollastrini, non esita: «Vorrei dire che, come è ovvio e come ho già avuto modo di chiarire, io intendo applicare il programma dell’Unione nella concertazione con gli altri ministri interessati alla materia…». Ma il sasso è già caduto nello stagno. […] Applausi al ministro arrivano dai Verdi: «Piena solidarietà al ministro Pollastrini», dice Giampaolo Silvestri, responsabile dei Diritti per il partito. Anche Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani plaude all’iniziativa del ministro. «Quello che ha detto oggi il ministro Pollastrini è davvero una buona notizia», dice. E spiega: «L’Italia è ormai un caso anche da questo punto di vista, dal momento che siamo gli unici in Europa, con Irlanda e Grecia, a non avere ancora una legislazione decente su questo tema. Questa è un’anomalia da sanare». Soddisfatti delle dichiarazioni di Barbara Pollastrini anche il presidente dell’Arcigay Sergio Lo Giudice e il ministro Paolo Ferrero, che aderisce al Gay Pride.
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