Non sa fare il segno della croce il parroco si rifiuta di cresimarlo

Niente segno della croce, niente cresima. Così la pensa l’intransigente parroco della parrocchia di Settefarine di San Sebastiano, un quartiere alla periferia di Gela, che si è rifiutato di cresimare un ragazzino di 14 anni incapace, poiché vittima di una gravissima forma di amnesia, di mandare a memoria quel gesto. “Se non impari, niente sacramento”. C’è voluto l’intervento di monsignor Pennisi, vescovo di Piazza Armerina, in provincia di Caltanissetta, per ricordare al parroco che “Gesù ama particolarmente coloro che soffrono”. Un richiamo che non è rimasto inascoltato. Oggi, finalmente, il ragazzo è stato cresimato insieme ai suoi compagni. Era stata la madre del quattordicenne, Grazia I., a sollecitare l’intervento del vescovo. La donna, che ha altri due figli, entrambi affetti da ‘deficit mnesico’, ha aspettato che monsignor Pennisi arrivasse in chiesa. Poi, piangendo, gli ha raccontato quale fosse il motivo che aveva indotto il parroco a bocciare il figlio al termine del corso di catechismo. Spiegando, appunto, che il giovane “non ricorda come si fa il segno della croce perché è malato”. Monsignor Pennisi ha convocato il sacerdote e ha chiesto chiarimenti sulla vicenda. Poi ha precisato che “padre Alabiso ha frainteso la situazione. Il ragazzo soffre di una grave patologia e va aiutato. Quando ho capito come erano andate le cose, ho disposto che gli fosse comunque consentito di cresimarsi. Non si possono usare criteri meritocratici nei sacramenti. È vero che si deve seguire un cammino per arrivare consapevolmente a certi traguardi ma ciascuno deve farlo a seconda dei propri mezzi”. Ma oltre a consentirgli di ricevere il sacramento, il vescovo ha preso a cuore il ragazzo di Gela. E non vuole lasciarlo solo: “In estate – dice – parteciperà a nostre spese ai gruppi estivi organizzati dalla parrocchia. È importante sostenere un suo percorso di socializzazione. Avrà bisogno di aiuto e noi saremo pronti a darglielo, come abbiamo fatto con altri suoi coetanei svantaggiati”. Monsignor Pennisi non è nuovo a interventi di questo genere: nella scorse settimane, superando le resistenze di un altro sacerdote, aveva deciso di autorizzare la cresima di un bambino cerebroleso.
Fonte: Repubblica.it

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