La nuova edizione dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae (con dati aggiornati al 31 dicembre 2004) corregge ancora una volta al ribasso il dato dei cattolici italiani, stimandolo al 96,33%. Benché ovviamente questo dato sia ancora notevolmente sovradimensionato, un confronto con il passato denota come, negli ultima anni, la percentuale di italiani che la Chiesa cattolica si attribuisce scenda più velocemente che in passato.
31 dicembre 1971 (pubbl. 1973): 98,53%
31 dicembre 1983 (pubbl. 1985): 98,00%
31 dicembre 1997 (pubbl. 1999): 97,94%
31 dicembre 2001 (pubbl. 2003): 97,13%
31 dicembre 2003 (pubbl. 2005): 96,77%
31 dicembre 2004 (pubbl. 2006): 96,33%
È da notare come il calo si faccia più marcato dopo il 1999, anno in cui la campagna di bonifica statistica promossa dall’UAAR ottenne il pronunciamento del Garante della Privacy in merito alla possibilità di “sbattezzarsi”. Benché sia ancora insufficiente, è la dimostrazione che la campagna sta dando buoni risultati anche da questo punto di vista.
La campagna di “bonifica statistica” dell’UAAR
Un articolo sull’inattendibilità delle statistiche cattoliche, a cura di Raffaele Carcano
La mappa della miscredenza italiana