Intervengo quest’oggi nel dibattito sulle staminali: scienza e coscienza. 1. L’Europa dice sì ai finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali embrionali: dopo un lungo dibattito in assemblea, è stato adottato a stretta maggioranza (284 voti a favore (…)(…) e 249 contrari) un emendamento che permette la concessione di “fondi comunitari alle ricerche sull’utilizzo delle cellule staminali, adulte o embrionali”. Il parlamento doveva pronunciarsi sulla politica da seguire per il prossimo programma quadro di ricerca e sviluppo 2007-2013. E perciò gli europarlamentari hanno, alla fine, optato per lo status quo. 2. La cosa, non può essere collocata all’interno delle tante stranezze e follie dei regolamenti europei sul diametro dei piselli o sulla curvatura delle banane. Questa volta si tratta di una decisione maledettamente seria e importante. Per questo chiedo ancora un po’ di pazienza e di leggere, senza paraocchi, le righe che seguono. 3. Cosa sono, dunque, le tanto discusse cellule staminali? Innanzituttosonocellule presenti inogni organismo. Si caratterizzano e si differenziano dalle altre cellule perché “non specializzate”, nel senso che non hanno ancora una funzione ben precisa all’interno dell’organismo stesso. Tuttavia nel riprodursi possono dar vita a cellule destinate a differenziarsi in cellule “specializzate”, che formeranno tessuti e organi, come i muscoli, il cuore, il fegato, le ossa ecc. Se aggiungiamo l’aggettivo embrionali parliamo, invece, di cellule staminali che si trovano nell’embrione con alte capacità di proliferazione e grazie a questa caratteristica sono particolarmente preziose per l’uso terapeutico contro molte patologie umane. Possono essere isolate, estratte e coltivate in vitro, con il risultato che, a partire da poche decine di cellule, si possono ottenere linee di centinaia di milioni di staminali intatte. […]
L’articolo di Renato Brunetta è stato pubblicato sul sito di Libero