Arabia Saudita: in carcere quattro cristiani, sorpresi a pregare in casa

La famigerata muttawa (polizia religiosa) torna a colpire i cristiani in Arabia Saudita. Secondo quanto denunciato dall’agenzia Compass Direct, lo scorso 9 giugno 10 poliziotti armati di manganelli hanno fatto irruzione in un’abitazione privata a Jeddah, arrestando quattro cristiani di origine africana, durante una funzione religiosa. I due etiopi e i due eritrei sarebbero ancora detenuti nel carcere per gli immigrati di Jeddah. Al momento del raid della muttawa più di 100 cristiani eritrei, etiopi e filippini erano riuniti in una casa nel distretto di Al-Rowaise a Jeddah. I fedeli hanno invitato i poliziotti a sedersi e questi hanno aspettato tre ore la conclusione della funzione per poi arrestare i quattro leader del gruppo: Mekbeb Telahun, Fekre Gebremedhin, Dawit Uqbay e Masai Wendewesen; tutti sposati tranne quest’ultimo. Fonti locali raccontano che “alcuni poliziotti erano già venuti due settimane prima, senza però fare niente”. Un cristiano, che ha parlato con i detenuti al telefono, riferisce che i quattro “stanno bene fisicamente e moralmente”; non ha, però, saputo dire come vengono trattati o se stanno subendo interrogatori. Secondo altre fonti da Jeddah, i consolati di Filippine e Stati Uniti in Arabia Saudita sono stati informati dell’accaduto. Il governo dell’Arabia Saudita proibisce la pratica di ogni religione diversa dall’islam fondamentalista wahaabita. È proibita la missione e ogni manifestazione pubblica (avere Bibbie, portare un crocifisso, un rosario, pregare in pubblico). La muttawa, conosciuta per la sua spregiudicatezza e violenza nelle torture, vigila sul divieto. Negli ultimi anni, grazie alle pressioni internazionali, la corona saudita ha permesso la pratica di altre religioni, ma solo in privato. La polizia religiosa, però, continua ad arrestare, imprigionare e torturare persone che praticano altre fedi anche se privatamente. Nel regno saudita, musulmano per la totalità della popolazione, non è permesso costruire luoghi di culto, chiese o cappelle. Non si conoscono cifre esatte sulla presenza cristiana, costituita in maggior parte da lavoratori immigrati.
Fonte: AsiaNews.it

Archiviato in: Generale