La fabbrica delle cartomanti

Torino. Tantissimi italiani, anche 5-6 mila al giorno, hanno cercato una parola di conforto telefonando a uno dei tanti call center di cartomanti. Ma nel sottoscala dove un centinaio di centraliniste si trasformavano in veggenti ce n’è ben poca. La ditta forniva solo un prontuario per tirarla per le lunghe e far diventare più redditizia la telefonata, il resto era lasciato all’improvvisazione di chi si trovava ad affrontare casi umani che avrebbero sgomentato un terapeuta. Adesso i call center astrologici non sono più di moda, meglio quelli che vendono suonerie. E per le ex maghe c’è la cassa integrazione a zero ore.
Fonte: La Stampa

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