Sembra giusta la seconda opzione leggendo il documento dell’Associazione dei Medici Cattolici (AMCI), forse sarebbe meglio ribattezzarla Associazione dei Cattolici Medici. Si legge infatti nel documento 11 Regole nel Manifesto dei Medici Cattolici (Ansa, 16 giugno 2006): “Difesa della vita sempre e comunque, dalla vita dell’embrione, che è al concepimento, fino alla morte naturale. Quindi no a qualunque ipotesi di interruzione di questa vita: ribadiamo la nostra contrarietà alla legge 194, a qualunque altro strumento abortivo”. E ancora: “Diciamo no a qualunque ipotesi di eutanasia, e c’è qualche tentativo strisciante di introdurla attraverso il testamento biologico. Come medici cattolici sappiamo che che non ci dobbiamo accanire sui pazienti quando la vita invece si sta spegnendo, quindi diciamo no anche all’accanimento terapeutico”. Quando interrompere i trattamenti medici è in accordo con il rifiuto dell’accanimento terapeutico? Quando diventa eutanasia? Forse è insensato fare domande sensate a chi antepone una ideologia alla scienza. E maltratta la morale trasformandola in dogma.
L’articolo di Chiara Lalli è stato pubblicato sul blog Bioetica