Con Ratzinger la Chiesa cambia politica

La nomina del nuovo Segretario di Stato in Vaticano è stata accompagnata da una campagna stampa inedita. Strumentali sono sembrati molti articoli usciti in questi giorni. Le indiscrezioni virtuali sulle possibili decisioni di Benedetto XVI sono state centellinate in un modo che è suonato stonato. È come se la stampa e la politica avessero avuto, magari solo per un attimo, la tentazione di poter influire sulla nomina dei nuovi vertici della Curia. Ernesto Galli della Loggia ha affermato che stiamo assistendo alla fine del cattocomunismo. […] Il cattocomunismo infatti è stato ed è anche questo: il tentativo strisciante della politica di coinvolgere nelle cose del mondo le strategie pastorali della Chiesa. La stagione di una certa millantata promiscuità fra affari della politica e strategie della Chiesa però ora sta proprio finendo. […] È il segno dei tempi. Le spianate si riempiono di milioni di fedeli di tutte le età, con le mani giunte e in ginocchio di fronte al Sacramento. Un fenomeno che colpisce l’attenzione e la fantasia anche dei non credenti. […] Il primato del Pastore sul politico è la caratteristica dell’epoca che ci si appresta a vivere. I mass media, però, non sembrano ancora del tutto preparati. Per giorni si sono moltiplicati gli sforzi, anche se forse non tutti consapevoli, di cercare di influenzare dall’esterno le riflessioni del Papa. Ma il Papa ha taciuto e ha sospeso, fino ad oggi, le tanto attese nomine. […] Con il nuovo Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, salesiano e a lungo collaboratore di Ratzinger, le cose quindi potranno proseguire sulla strada tracciata. I media dovranno imparare a fare i conti con un linguaggio che sarà necessariamente sempre più diverso da quello della politica. […]
Fonte: IlGiornale.it
Magari il linguaggio del Vaticano fosse davvero diverso da quello della politica!

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