A giudicare dall’interesse che ruota da ormai 25 anni attorno alle presunte manifestazioni mariane a Medjugorje, e dalla forza con cui pareri diametralmente opposti vengono espressi da autorevoli esponenti della Chiesa cattolica, non sembri eccessiva l’estremistica affermazione che le apparizioni della “Regina della pace” sono uno dei più eclatanti inganni nella storia del cristianesimo, oppure uno degli eventi più straordinari. Nella parrocchia di San Giacomo giungono infatti ogni anno diversi milioni di pellegrini da ogni parte del mondo, idealmente membri di una “comunità di devoti” che non ha uguali in nessun altro santuario mariano. Ma sul giudizio teologico, sin dai primi anni, si è registrata una divergenza totale fra il massimo esperto di mariologia, padre René Laurentin, e i due vescovi Pavao Zanic e Ratko Peric, che si sono succeduti nella diocesi di Mostar, competente sul territorio ecclesiastico. […] «Non esiste una singola prova che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali». Monsignor Ratko Peric, vescovo di Mostar, riassume così la sua posizione in un testo pubblicato dal Bollettino ufficiale Crkva na kamenu, “La Chiesa sulla roccia”, della diocesi di Mostar, ad aprile, dopo la visita ad limina dal Papa. Benedetto XVI ha tuttavia confermato al vescovo di continuare a essere al servizio dei fedeli che chiedono la confessione e la comunione nella parrocchia di Medjugorje, «a prescindere dall’autenticità delle apparizioni». […]
Il testo integrale degli articoli di Saverio Gaeta e Alberto Bobbio è stato pubblicato sul sito di Famiglia Cristiana
Grande Benedetto XVI: si tiene aperte entrambe le porte (riconoscimento del miracolo e negazione del miracolo), ma nel frattempo trae grande giovamento economico dalla calata dei “milioni di pellegrini”. Lo ammettiamo: noi atei e agnostici non ne saremmo capaci. È la nostra “marcia in meno”, come diceva Giuliano Amato.