La sofferta sperimentazione della pillola RU486 ha visto aprire un nuovo capitolo, questa volta giudiziario, con il ginecologo torinese Silvio Viale, indagato dalla Procura della Repubblica di Torino. La ragione sarebbe proprio nelle procedure per la sperimentazione da lui fortemente sostenuta e condotta nell’ospedale Sant’Anna di Torino, dove lunedì prossimo andrà in visita il ministro della Salute , Livia Turco, per un giro non legato alla vicenda. Intanto la Regione non è stata informata dell’indagine, ma ha avuto assicurazioni dal commissario dell’ospedale Sant’Anna che non vi sono riflessi di malasanità, ha tenuto a precisare l’assessore regionale alla Sanità, Mario Valpreda. Raffaele Guariniello aveva avviato un’ inchiesta, nell’ ipotesi che le modalità attuate comportassero una violazione della legge 194. In particolare si riteneva che fossero possibili dei casi di aborto al di fuori delle mura dell’ospedale, cosa non consentita dalla 194. Un’eventualità del genere si sarebbe verificata in almeno un caso. Nel registro degli indagati non vi sarebbe il solo nome di Viale, ma anche di chi era gerarchicamente responsabile del suo operato.
La notizia non ha sorpreso Viale: «Di questo non so nulla», ha affermato, «ma so che un fascicolo era stato aperto anni fa da Guariniello e che c’erano altri esposti contro di me, come quello del consigliere regionale di An Agostino Ghiglia, proprio sulla questione del ricovero delle donne cui veniva somministrata la pillola abortiva Ru486. Sono sereno. È una vicenda di interpretazioni differenti della 194 e dei protocolli di sperimentazione».
Fonte: l’Arena