Servizi sociali anche per le coppie di fatto e le unioni gay. La Puglia è, da ieri, una regione all’avanguardia: ne è convinto il presidente della Regione, Nichi Vendola. Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza, senza che sia proseguito l’ostruzionismo dell’opposizione di centrodestra. La nuova fisionomia del welfare nella regione consente dunque a famiglie tradizionali e a persone legate da “vincoli solidaristici”, e che vivono insieme, di poter accedere ai servizi, da quelli per la prima infanzia (asili nido, centri ludici, centri di aggregazione per ragazzi, buoni scuola e buoni libreo), ai centri antiviolenza, alla mediazione familiare, ai centri per il reinserimento dei detenuti, alle strutture per la salute mentale, ai servizi per chi ha in famiglia problemi di disabilità, ai bandi per le case popolari. Una svolta non priva di conseguenze polemiche. “Un colpo mortale alla famiglia tradizionale”, afferma il capogruppo dell’Udc alla Camera, Luca Volontè. “Un bluff – sostiene il capogruppo di Fi alla Regione, Rocco Palese – con il quale il centrosinistra ha sancito l’equiparazione fra famiglia tradizionale, coppie di fatto e convivenze fra gay”. La legge è stata approvata grazie alla tenace opera di mediazione operata da Vendola, che è riuscito a far crollare – con un accordo raggiunto nella tarda serata di ieri – il muro degli oltre 6000 emendamenti presentati dall’opposizione. “La politica in Puglia ha scritto una pagina alta – sottolinea il presidente della Regione – che può aiutare la politica nazionale a uscire dai propri attorcimenti”. […]
Fonte: Repubblica.it