Inteatro Festival si è chiuso ieri, domenica 2 luglio, al Cortile dell’Appannaggio di Jesi con lo spettacolo di Leo Bassi ‘La Revelaciòn’. Bassi è conosciuto a livello internazionale come agitatore di folle e per i suoi feroci attacchi contro i simboli della società consumistica (alcuni ricorderanno le lattine di Coca Cola fatte ‘esplodere’ in faccia al pubblico nel suo precedente spettacolo). Questa volta il suo intento (dichiarato) è quello di far perdere la fede al pubblico: l’artista buffone (come lui stesso ama definirsi) lancia la sua sfida alle religioni monoteiste (prima fra tutti il cristianesimo) e alle loro numerose contraddizioni , facendosi beffe di preti, bigotti e racconti biblici. Lo spettacolo, che a Madrid ha inverforato gli ultra cattolici, provocando proteste poco ‘cristiane’ (addirittura un ordigno esplosivo piazzato davanti al camerino di Leo Bassi), a Jesi è stato invece accolto con simpatia e tanti applausi. Bassi entra in scena travestito da papa Bendetto XIV, distribuisce preservativi e ironizza sul cristianesimo con intelligenza, citando e demolendo alcuni capisaldi della Bibbia, a partire dal peccato originale fino ai dieci comandamenti.
Oltre ad alcune battute irresistibili, non mancano momenti di stravagante giocoleria, da cui traspaiono le radici circensi di Bassi, che conclude con un ballo liberatorio così come Dio l’ha creato… Provocazioni a parte, la sua è la voce di un uomo, ateo da generazioni, che vede con preoccupazione la cultura laica farsi sempre più piccola rispetto ad una religione via via più pervasiva e soffocante. Contro una fede cieca (e stupida) che giustifica soprusi e violenza senza porsi domande, il suo è un elogio alla natura, alla razionalità e soprattutto all’intelletto dell’essere umano.
Fonte: Gomarche.it