C’è Prodi seduto nella platea del congresso delle Comunità ebraiche e il presidente Claudio Morpurgo si rivolge a lui quando afferma: «Noi chiediamo nuove soluzioni che permettano di superare l’antistorico modello dell’insegnamento dell’ora di religione cattolica nella scuola». Spiegherà poi che la richiesta va inserita nella tutela della laicità dello Stato, «uno Stato non indifferente nei confronti del fenomeno religioso, ma neutrale». Aggiungerà che la sua idea è di sostituire l’ora di religione con la «storia delle religioni». Prodi non replica. La «provocazione» di Morpurgo suscita invece interesse in campo ds. E preoccupazione dentro la Margherita. Giorgio Tonini, già presidente degli universitari cattolici, senatore ds, dice: «La proposta di Morpurgo è utile. Ma si tratterebbe di rivedere il Concordato, quindi di instaurare una complessa trattativa fra Stato e Chiesa cattolica. Consideriamo però la composizione delle nostre scuole, sempre più frequentate da stranieri, e il fatto che la religione è un tema centrale per comprendere i conflitti politici e culturali». E allora? «Oggi la religione a scuola è insegnata da personale certificato dalle autorità cattoliche. Sulle questioni religiose i ragazzi sono molto ignoranti. Credo che la scuola dovrebbe essere pervasa dallo “spirito di Assisi”, l’incontro delle diverse religioni. Così, nulla impedisce allo Stato italiano di inserire da subito nei programmi l’insegnamento della storia delle religioni». […] Molto perplesso sulla «provocazione» di Morpurgo è Renzo Lusetti, deputato della Margherita: «Non corriamo troppo. La religione cattolica è prevalente nel Paese. Il Concordato dell’83, opera di un laico come Craxi, prevede il diritto per gli studenti di partecipare o meno all’ora di religione. Non mi pare che adesso ci siano le condizioni per cambiare, anche se aumenta sempre di più l’attenzione per l’ebraismo e per l’Islam». E dall’opposizione? Giorgia Meloni, An, vicepresidente della Camera afferma che già oggi, in molti casi, l’ora di religione si trasforma in storia delle religioni e che molti docenti sono laici. Nessuna modifica è necessaria.
Il testo integrale dell’articolo di Andrea Garibaldi è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera