Un’incursione incendiaria nella sede del Coordinamento regionale per le interruzioni volontarie di gravidanza, di stanza al San Camillo, manda in fumo arredi, moduli, schede e documenti con la storia e il travaglio di tante donne costrette all’aborto. “È un attentato contro le nostre conquiste”, denunciano le donne dei collettivi. E i dirigenti dell’ospedale, con le operatrici del Servizio, aggiungono: “Non ci lasceremo intimidire. Continueremo a impegnarci per garantire i diritti sanciti dalla legge 194”. […]
Il testo integrale dell’articolo di Carlo Picozza è stato pubblicato su Repubblica