L’incontro Mondiale delle famiglie è ormai nel vivo e Valencia si prepara ad accogliere domani, nella tarda mattinata, l’arrivo di Benedetto XVI all’aeroporto di Manises. Tempo di preparativi, dunque, tra chi ferve nell’attesa di vedere arrivare il papa a confronto con le famiglie del mondo, e chi è pronto a giurare che no, proprio non l’aspetta. Con i 390.000 accessi degli ultimi 60 giorni al sito ufficiale www.jonotespere.org, la campagna “Jo no te espere”,-“Io non ti aspetto” da parte sua grida al successo, e per i due giorni di soggiorno di Benedetto XVI si prepara a sfornare incontri, dibattiti, concorsi a idee, feste e petizioni d’ogni genere. Una variopinta quanto operosa fucina dell’antipapale – passateci il termine – costruita in poco tempo da un numero impressionante di enti e associazioni di matrice varia (tra i sottoscrittori, anche i cattolici Redes Cristianas con Catòliques pel Dret a Decidir, Grup Cristià Pacifista, Comunitats Cristianes Populars) e nelle ultime ore rinvigorita da alcune “illustri adesioni” da parte di esponenti del mondo accademico cristiano. Tra questi, il teologo Juan José Tamayo, ordinario alla cattedra di Teologia e Scienze delle Religioni Ignacio Ellacuría dell’Universidad Carlos III e fondatore dell’Asociación de Teólogos Juan XXIII, e José M. Castillo. Tamayo, ricordano i promotori della campagna, fu già una volta ammonito dall’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede cardinale Ratzinger e successivamente inserito, insieme a Leonardo Boff e Anthony de Mello, nella lista dei teologi sostenitori di dottrine contrarie alla fede. Con lui, José M. Castillo, docente alla Facoltà di Teologia di El Salvador, teologo dell’episcopato spagnolo nel Sinodo dei Vescovi del ’71 e propulsore della “Teologia Popular” dal 1977. “Una grande soddisfazione – commentano i promotori di Jo no te espere- sapere che nell’ambito cristiano ci sono persone del valore di Tamayo e Castillo che reagiscono criticamente con rispetto al discorso fossile del Vaticano. L’adesione di questi due teologi è un esempio della pluralità della campagna e come si possano condividere valori e idee al di là delle credenze etiche, morali o religiose di ciascuno, rispettando sempre la diversità ideologica della nostra società”. “Diversità ideologica” e “rispetto” i due valori formalmente messi in campo nella battaglia in difesa della laicità dello Stato e che migliaia di spagnoli hanno approvato con la sottoscrizione del manifesto ufficiale o, negli scorsi giorni, presentando al proprio vescovo regolare dichiarazione di apostasia dalla fede cattolica. […]
Fonte: Indymedia