Ci sentiamo nello stesso stato d´animo di quelli che vengono intervistati quando si scopre che un loro vicino di casa era coinvolto in qualcosa di clamoroso, anzi di oscuro. E dichiarano allocchiti davanti ai microfoni che era una persona tanto gentile; buongiorno e buonasera, mai un gesto sgarbato. Così noi telespettatori, di fronte alla notizia che il vicedirettore di Libero, Renato Farina, nome in codice Betulla, collaborava con gli spioni. Lui in video dalla mattina alla sera nel ruolo di madonnina infilzata, pronto a parlare su ogni tema, ipercattolico, quasi mistico, attento a non invelenire i toni; mica un Socci fuorioso, ma un pacato sostenitore di devozioni e miracoli, soprattutto quelli fatti da Berlusconi. E ora ci dicono che riceveva indicazioni su cosa scrivere direttamente da agenti segreti, in particolare da un tale Pio Pompa, che già nel nome confessa l´intreccio perverso tra fede e materia bruta, tra anima e porco. Non ci possiamo credere. Ma, se Renato Farina non era in missione per conto di Dio, per chi lavora Vittorio Feltri?
L’intervento di Maria Novella Oppo è stato pubblicato sul sito dell’Unità