Non sembra esserci argine alla fuga dei cervelli. E la storia di Luca Scorrano, scienziato di 35 anni rientrato in Italia grazie ai fondi di Telethon, lo dimostra. Oggi pubblica ben due articoli sulla rivista scientifica Cell. Si occupa di una malattia ereditaria che si chiama atrofia ottica dominante e colpisce i bambini in età prescolare, facendoli diventare ciechi. Ma nonostante i risultati, e dopo cinque anni di lavoro con la fondazione per la ricerca genetica, Scorrano e la maggior parte dei suoi colleghi dell’Istituto Telethon Dulbecco stanno per ripartire per gli Stati Uniti. Né università né enti di ricerca pubblici hanno posto per loro. Il premio Nobel cui il laboratorio allarga le braccia: “Speravo che qualcosa fosse cambiato – commenta Dulbecco – invece mi rendo conto che l’Italia resta ancorata a modelli rigidi, che non tengono conto dell’efficienza e della meritocrazia”. […]
Da “Repubblica” di oggi