Grazie al ritorno sulla ribalta di guerra del Libano (le vecchie glorie non tradiscono mai…) ora possiamo avvalerci della presenza quotidiana, nelle cronache, di una roba che si chiama “Partito di Dio”, proprio così. Esistono, di conseguenza, i comunicati del Partito di Dio, i volantini del Partito di Dio e i leader del Partito di Dio, che sono, visti in fotografia, signori piuttosto giovani e pasciuti, con barba e turbante.
Pochissime cose riescono a darmi tristezza come questa. Penso che se davvero un Dio esistesse, incenerirebbe per primi quelli che, in tutte le religioni, osano costruire il loro lurido potere politico abusandone il nome. Costoro, da che mondo è mondo, sono i peggiori portatori di discriminazione, razzismo, violenza, guerra. Ma Dio, ahimé, non esiste, e dunque nessuna folgore coglierà mai i blasfemi, i fanatici, gli imbroglioni che mestano attorno al sacro, lo adoperano per farsene scudo. La vera forza dei fanatici religiosi, dunque, è paradossalmente l’inesistenza di Dio. Possono prosperare, fare proseliti, predicare odio, contando unicamente sulla credulità degli uomini e sull’impossibilità di smentite da parte di un cielo lontano e silenzioso.
L’intervento di Michele Serra è stato pubblicato oggi su Repubblica