La Cassazione apre ai Pacs, i patti civili di solidarietà, e sottolinea la necessità di garantire più tutela per le “coppie di fatto”, siano esse composte anche da due persone dello stesso sesso, come nel caso esaminato: due fratelli. «L´attuale movimento per l´estensione della tutela civile ai Pacs (patti civili di solidarietà ovvero stabili convivenze di fatto – esplicita la sentenza -) conduce all´estensione della solidarietà umana a situazioni di vita in comune». Questa la motivazione depositata dalla Cassazione mercoledì su una sentenza di risarcimento che include anche un fratello convivente. La terza sezione civile parte dal ricorso presentato dai genitori e dal fratello del minorenne Giovanni L. che nell´estate dell´89 fu scaraventato in mare dal suo pedalò da un scooter acquatico condotto di quelli che si vedono al mare, alla guida c’era un altro minorenne. In quell´occasione i genitori del ragazzo morto e il fratello, suo convivente, chiesero tutti di essere risarciti per danni morali causati dalla morte di Giovanni. La Suprema Corte ha accolto il ricorso dei genitori e anche del fratello con la sentenza n. 15760 depositata mercoledì. Infatti, scrive il relatore Giovanni Battista Petti, considerando anche «il rapporto parentale tra genitori e figli e tra parenti prossimi conviventi, specie quando gli anziani genitori sono assistiti dai figli», non si può non tenere conto del fatto che «anche i nuovi parenti vittime di rimbalzo lamenteranno la perdita del proprio caro». Per i genitori e il fratello del ragazzo la Cassazione ha stabilito un risarcimento più alto di quello previsto dalla Corte d´Appello di Messina nel 2001. Dovranno essere riconosciuti ai genitori 100 milioni di vecchie lire ciascuno per i genitori e 50 al fratello convivente tenendo conto «della giovane età della vittima, della drammaticità e della violenza dell’evento della morte in una situazione che doveva essere invece di svago e di divertimento» trattandosi di una vacanza estiva.
Fonte: unità.it