È realista Fabio Mussi. Sa perfettamente, il ministro dell´Università e della Ricerca, che «tra le idee forti che ci appassionano e la realtà c´è una separatezza». E aggiunge: «proprio per questo preferisco il dialogo e il confronto piuttosto che star chiuso in una stanza». […] Intanto, il mondo scientifico scuote la testa. Se è evidente il sostegno di studiosi e ricercatori agli studi sulle cellule staminali che, come spiega Enrico Magliano, direttore dell’Associazione microbiologi clinici italiani, «rappresentano un campo di ricerca irrinunciabile e di grande apertura per combattere il morbo di Parkinson, quello di Alzheimer, il diabete e, nel futuro, anche per contrastare patologie cardiache e la distrofia muscolare», è grande anche la delusione nei confronti di un provvedimento che poteva fare di più. «È come far ricerca sul cuore escludendo il ventricolo destro» sentenzia amareggiato Carlo Flamigni, noto ginecologo e docente di Ginecologia e Ostetricia a Bologna. E aggiunge: «Sono sbalordito ed esterrefatto per l’approssimazione con cui si trattano questioni così importanti». Rincara la dose il bioeticista Demetrio Neri: «La ricerca non si fa a compartimenti stagni: questa visione è scientificamente assurda perchè embrionali e adulte non sono tra loro alternative ma complementari e l’una ricerca serve ed aiuta l’altra». Il disappunto per questa vittoria a metà arriva anche da Elena Cattaneo, direttore del laboratorio di Biologia sulle cellule staminali dell’Università di Milano, che ribadisce: «l’Italia non può sottovalutare le nuove opportunità che si sono aperte sul piano scientifico in questo settore: pretendiamo che alle nostre ricerche innovative sia dato il giusto rilievo perchè la scienza è una attività che deve essere svolta nella totale trasparenza e nel dialogo argomentato, senza pregiudizi». […] Nonostante l´amarezza dei ricercatori, c´è chi guarda al futuro con ottimismo. Marco Cappato, segretario dell´associazione Luca Coscioni, spiega che la mozione approvata dal Senato «ha ottenuto il massimo che si poteva ottenere e non si poteva fare di meglio». «Ora – ha aggiunto – il ministro della Ricerca Mussi potrà negoziare una posizione il più simile possibile a quella del Parlamento europeo».
Il testo integrale dell’articolo di Paola Zanca è stato pubblicato sul sito dell’Unità