Lavorano anche di notte, i “Bagnini di Gesù”, con le loro magliette rosse ed il sorriso di chi si sente guidato dall’alto. Provano a montare un gazebo sulla spiaggia ma si accorgono che manca un paletto. Nessun problema. Pochi minuti ed ecco che un pezzo di litorale si trasforma in chiesa: una croce di legno con la scritta “Gesù nostro Salvatore”, una fiaccola che arde, una piccola barca che sorregge l’ostensorio con l’Eucarestia. Un telo nero steso sulla sabbia, per chi vuole inginocchiarsi. A pochi metri, un’altra fiaccola accesa. Don Vito Cantò, 33 anni, in tunica bianca e stola viola, attende seduto accanto ad un’altra seggiola vuota. “Ci siamo messi proprio qui – dice – perché questa è la meta del passeggio notturno. Ora si chiama movida. Vogliamo essere, come dice il Vangelo, il lievito del pane, il sale che dà sapore. La nostra proposta è semplice ed è scritta nel volantino che distribuiamo a tutti: “C’è un cuore che prega per te, nella notte”. Il cuore è il Cristo dell’Eucarestia. Io sono qui per la Confessione, che ricorda il Suo amore per noi”. […]
Il testo integrale dell’articolo di Jenner Meletti è stato pubblicato sul sito di Repubblica