L’argomento otto per mille finisce sempre con l’essere messo da parte e nessuno più ne parla. La Chiesa cattolica produce un’intensa attività pubblicitaria nella quale si parla, tra l’altro, di seimila interventi non meglio specificati realizzati con i proventi dell’otto per mille. Trattandosi di denaro proveniente dai contribuenti italiani, non sarebbe il caso che lo Stato pretendesse dalla Chiesa il consuntivo di impiego attestato da una società di certificazione riconosciuta? Non sarebbe opportuno che presso la Commissione Bilancio fosse ogni anno svolta una relazione su tutto l’impiego dell’otto per mille?
Pietro Ancona, pietroancona@tin.it
Lettera pubblicata oggi sul “Corriere”