Iran: dietro le quinte l’ayatollah invisibile

[…] Il 12 luglio, il braccio terroristico dell’Iran in Libano, l’Hezbollah, con un’incursione in territorio israeliano, uccidendo otto soldati e sequestrandone due, ha provocato la deflagrazione della guerra. Raccogliendo e amplificando la portata di un conflitto già innescato il 25 giugno da Hamas, anch’esso sul libro paga dell’Iran, con un attentato terroristico in territorio israeliano costato la vita a due soldati e il rapimento di un terzo. Così, come d’incanto, la minaccia iraniana sembra essere passata in secondo piano e il grande burattinaio del terrorismo di Hamas e dell’Hezbollah si è defilato nelle retrovie della guerra. Limitandosi a tuonare focose dichiarazioni contro il «nemico sionista» e il «genocidio dei popoli libanese e palestinese». A foraggiare i suoi burattini con razzi e missili, offrendo assistenza logistica sul terreno e aiuti umanitari agli sfollati, vittime di una guerra da esso stesso ispirata. […] Ebbene, il regime nazi-islamico iraniano esiste e trama dietro le quinte. Si è defilato contando anche sulla nostra tendenza istintiva, di fronte alle immagini di morte e distruzioni, a condannare genericamente la violenza e a lanciare altrettanto generici appelli alla pace. Ma è lui il grande burattinaio di Hamas e dell’Hezbollah. È lui il principale incendiario della guerra. Non permettiamo che la faccia franca e che il Medio Oriente cada sotto le grinfie di burattinai e burattini del terrorismo.
Il testo integrale dell’articolo di Magdi Allam è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera

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