[…] Luca Volontè detiene un primato invidiabile di dichiarazioni fondate su inesattezze, se per distrazione o intenzionale manomissione non è dato sapere. L’ultima riguarda la RU486 (Falso ottimismo sulla pillola che fa abortire, Il Giornale, 28 luglio 2006). L’intera tirata di Volontè sulla somministrazione della pillola abortiva è discutibile; ma i passaggi più deboli, per usare un eufemismo, sono tre. Il primo riguarda la presunta pericolosità della RU486, per cui Volontè invoca dati scientifici “incontrovertibili”: «l’omicidio chimico è molto più pericoloso dell’aborto chirurgico e la kill pill è e rimane la pillola delle morte». È ormai un tormentone che sembra impossibile arrestare. Volontè senza dubbio fa riferimento ai decessi avvenuti negli Usa in seguito ad aborto chimico. Non solo non esiste unanimità su questi casi, ma è oltremodo scorretto non fornire i dati: 5 morti (non dimostrate come conseguenza diretta dell’uso della pillola abortiva) per oltre 500mila interventi. […] Il secondo riguarda la violazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza che l’uso della RU486 comporterebbe. L’art. 15 della 194 promuove “l’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza”. Nessuna violazione, dunque, ma soltanto un mezzo diverso per il medesimo risultato. Infine il terzo riguarda un farmaco utilizzato per l’aborto farmacologico: il Metotrexate, farmaco – secondo Volontè – pericoloso e inefficace. Il Metotrexate è un farmaco antitumorale, e viene usato anche per interrompere le gravidanze, soprattutto extrauterine; è un farmaco registrato e usato regolarmente nelle strutture ospedaliere. Certo, ha effetti collaterali. Ma questo è comune a tutti i farmaci, e il rimedio consiste nella corretta somministrazione e nell’assistenza ai pazienti, non nella demonizzazione. Quanto all’inefficacia, diversi studi clinici parlano del 95% di efficacia e di equivalenza rispetto all’aborto chirurgico. Non è chiaro a quali fonti faccia riferimento Volontè. È legittimo avere un parere personale sulle questioni più diverse. Non è legittimo però inventarsi i pilastri sui quali costruire l’anatema.
Il testo integrale dell’articolo di Chiara Lalli, pubblicato sul Giornale di Sardegna, è disponibile sul blog “Bioetica”
L’articolo di Luca Volontè è stato pubblicato sul sito del Giornale